Visioni
Mahmood, la gioventù e il canto di un muezzin
Sanremo 69 Tra le sorprese del festival, l'artista nato da padre egiziano e madre sarda regala suggestioni soul e hip hop: «Parlo di una famiglia mista che al giorno d'oggi è quasi la normalità, ma non lancio nessun segnale politico»
Mahmood
Sanremo 69 Tra le sorprese del festival, l'artista nato da padre egiziano e madre sarda regala suggestioni soul e hip hop: «Parlo di una famiglia mista che al giorno d'oggi è quasi la normalità, ma non lancio nessun segnale politico»
Pubblicato quasi 6 anni faEdizione del 9 febbraio 2019
Cecilia ErminiSANREMO
Fin dal primo ascolto, Alessandro Mahmoud, in arte Mahmood, è apparso chiaramente come uno dei talenti più sorprendenti di questo festival, forte di una straordinaria capacità di unire il soul e l’r’n’b con le sonorità del pop più moderno e della vittoria, lo scorso dicembre, di Sanremo Giovani con il brano Gioventù bruciata. «Soldi è quasi un sequel di Gioventù bruciata. Le ho scritte entrambe nello stesso momento. Per me è un terreno talmente vasto che una canzone non bastava. Gioventù bruciata l’ho usata un po’ come base, come un’istantanea, mentre volevo che Soldi avesse un messaggio più forte, una...