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Mai come stavolta è «primo» il partito del non voto
Crescita dell’astensionismo forse oltre la fisiologicità del fenomeno ricorrente nel passato per le elezioni europee, nuova espressione di fortissima volatilità elettorale, esaurimento del «centro» e della «sinistra» con un chiaro […]
Crescita dell’astensionismo forse oltre la fisiologicità del fenomeno ricorrente nel passato per le elezioni europee, nuova espressione di fortissima volatilità elettorale, esaurimento del «centro» e della «sinistra» con un chiaro […]
Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 30 maggio 2019
Crescita dell’astensionismo forse oltre la fisiologicità del fenomeno ricorrente nel passato per le elezioni europee, nuova espressione di fortissima volatilità elettorale, esaurimento del «centro» e della «sinistra» con un chiaro spostamento a destra come segno dei tempi di netta contrapposizione; forte dispersione di voti a causa di una soglia di sbarramento molto alta e quindi sostanziale deprivazione della rappresentanza. Sono questi principali fattori che emergono dall’analisi del voto italiano al riguardo del Parlamento Europeo svoltesi il 29 maggio 2019 e che richiamano la necessità di un’analisi disomogenea comprendendo in questa i dati sia delle due tornate europee sia di quella...