Italia
«Mai dati», l’aborto e il bluff degli obiettori
Un’indagine su 180 strutture sanitarie dimostra l’impossibilità di ottenere «open data» e trasparenza sull’applicazione della legge 194
Manifestazione pro-life – LaPresse
Un’indagine su 180 strutture sanitarie dimostra l’impossibilità di ottenere «open data» e trasparenza sull’applicazione della legge 194
Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 18 maggio 2022
Mentre il governo spagnolo dà il primo via libera alla riforma della legge sull’interruzione volontaria della gravidanza (Ivg) con la quale si aboliscono i tre giorni di riflessione fin qui obbligatori prima dell’aborto, viene meno l’obbligo del consenso genitoriale per le ragazze minorenni e si introduce il congedo retribuito per mestruazioni dolorose, in Italia è praticamente impossibile perfino accedere ai dati aggiornati, dettagliati e disaggregati sull’applicazione della legge 194/78. Lo fanno notare la docente di Storia della medicina, Chiara Lalli, e Sonia Montegiove, informatica e giornalista, che hanno condotto un’indagine dal titolo «Mai Dati!» su oltre 180 strutture sanitarie italiane,...