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Man Ray, l’Uomo Raggio

Man Ray, l’Uomo RaggioMan Ray, «Man Ray, l'oeuvre photographique», esposizione alla Bibliothèque nationale de France. Catalogo della mostra con stampa ai sali d’argento in copertina. Collezione privata, Parma © Man Ray Trust by SIAE 2019.

L'incontro Nel febbraio del 1973 una visita indimenticabile alla casa studio dell'artista

Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 1 febbraio 2020
Saltellava da una parte all’altra di uno spazio malandato, inondato da una luce diffusa, trasformato in uno studio d’arte che sembrava uscito da una foto di Eugene Atget. L’«uomo raggio» non era l’anziano santone delle avanguardie del Novecento che mi aspettavo. Man Ray era un folletto pieno di energia, sembrava l’essenza stessa dell’avanguardia, la sperimentazione fatta persona. Ero partito la sera prima dall’Italia con il «Palatino», un treno che sapeva di tradotta militare, di ferro arrugginito, sudore e servizi igienici. Era un treno che mi avrebbe portato per molti altri viaggi nella capitale francese alla scoperta dell’arte. ARAGON, PRÉVERT Tempo...

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