Pubblicato 7 mesi faEdizione del 7 maggio 2024
«Parla come mangi», oppure, come disse il filosofo, «L’uomo è quel che mangia». Quando si tratta del cibo si oscilla lungo un confine che segna da una parte abissi ontologici, e dall’altro la più materiale delle condizioni vitali. (Non siamo la civiltà che si mette in comunione col suo Dio mangiandone una particella?). Qualcosa verso la quale ci attira un desiderio a volte fortissimo – che si immischia misteriosamente con l’istinto e necessità organiche che governiamo poco – ma spesso suscita tic densi di ripugnanza. Per non parlare dei “disturbi alimentari” che accompagnano le difficoltà dell’anima. Mi ha attirato verso...