Politica
Manovra, il divorzio Renzi-governo
Da Firenze l’ex premier muove le truppe contro Gentiloni, che non nasconde l’irritazione. Ma il segretario Pd raccoglie pochi consensi sulla mozione contro la manovra aggiuntiva, da lui stesso resa indispensabile. E i falchi di Berlino ci attaccano
il presidente del Consiglio Gentiloni e il ministro dell'economia Padoan
Da Firenze l’ex premier muove le truppe contro Gentiloni, che non nasconde l’irritazione. Ma il segretario Pd raccoglie pochi consensi sulla mozione contro la manovra aggiuntiva, da lui stesso resa indispensabile. E i falchi di Berlino ci attaccano
Pubblicato quasi 8 anni faEdizione del 11 febbraio 2017
Tra l’incudine e il martello. Tra il Renzi furioso che bombarda una manovra aggiuntiva inevitabile per colpire il governo, e il presidente della Bundesbank Weidmann che cannoneggia l’Italietta per abbattere Draghi, e poco male se l’effetto collaterale sarà l’affondamento della penisola. La mozione con in calce la firma di 39 deputati renziani che più renziani non si può, quella che chiede di soprassedere sull’aumento delle accise di benzina e tabacchi per affidare il recupero dei 3,4 mld reclamati dall’Europa solo al «taglio della spesa pubblica improduttiva», ha mandato il governo fuori dai gangheri. Gentiloni smentisce l’ira, ma non spera che...