Cultura
Manuel Vilas, riflessi di memorie perdute e ritrovate
INTERVISTA Parla lo scrittore spagnolo che sarà a Roma per «Letterature». Il suo ultimo romanzo «In tutto c’è stata bellezza» è ambientato in Spagna negli anni Sessanta e Settanta. «Ho pensato a mio padre e mia madre, nati durante la guerra civile. E agli orrori vissuti, talvolta taciuti»
Un’opera di Isaac Cordal
INTERVISTA Parla lo scrittore spagnolo che sarà a Roma per «Letterature». Il suo ultimo romanzo «In tutto c’è stata bellezza» è ambientato in Spagna negli anni Sessanta e Settanta. «Ho pensato a mio padre e mia madre, nati durante la guerra civile. E agli orrori vissuti, talvolta taciuti»
Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 31 maggio 2019
Considerato uno dei migliori libri spagnoli degli ultimi anni, In tutto c’è stata bellezza di Manuel Vilas (Guanda, pp. 416, euro 19, traduzione di Bruno Arpaia) è stato letto come un romanzo sulla memoria di una intera generazione, raffigurata attraverso un’indagine serrata sui rapporti umani, sulle relazioni tra padri e figli, sul fallimento e il possibile riscatto grazie alla scrittura. La narrazione insegue la storia personale di un io narrativo, fortemente autobiografico, che ricostruisce la propria esperienza vitale accumulando ricordi frammentari e oscillando continuamente tra la banalità del quotidiano e la liricità dell’evocazione. Un romanzo dunque affollato di oggetti e...