Internazionale

Manuela D’Avila, lampi di sinistra brasiliana nel ciclone Bolsonaro

Manuela D’Avila, lampi di sinistra brasiliana nel ciclone BolsonaroManuela D'Avila – Afp

L'intervista «Se abbiamo perso è per le nostre incapacità, non solo per la forza della destra. Ma l’autocritica ora va fatta con la prassi». Candidata alla vicepresidenza con Haddad, l’astro nascente del PCdoB analizza la sconfitta e racconta il regime che verrà. «Stiamo vivendo una crisi strutturale in cui il capitalismo ha sempre meno bisogno della democrazia e tutto si sposta sulla disputa per le risorse naturali»

Pubblicato quasi 6 anni faEdizione del 14 dicembre 2018
Per molti Manuela D’Avila sarebbe stata un’ottima vicepresidente del Brasile. Astro nascente della sinistra brasiliana insieme a Guilherme Boulos del Psol, l’appena 37enne deputata federale di Porto Alegre, lanciata dal suo partito, il PCdoB (Partito Comunista del Brasile) come pre-candidata alla presidenza, aveva rinunciato in agosto a una candidatura propria optando per una coalizione con il Pt, di cui il PCdoB è sempre stato alleato. Sostenitrice della necessità di un’alleanza tra tutti i candidati progressisti, Manuela avrebbe dovuto presentarsi in coppia con Lula, che l’aveva scelta preferendola a molti altri nomi. Ma il sogno della sinistra di un «Brasile felice...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi