Cultura
Mappa (in)ospitale per un’autobiografia
GEOGRAFIE URBANE Intervista a Nausicaa Pezzoni per il progetto «La città sradicata». L’indagine si occupa di transitorietà dell’abitare, facendo parlare e disegnare chi è al primo approdo. La ricerca è partita da Milano per poi aprirsi all’Europa, raccontando le forme dell’orientamento
Un’immagine dal progetto «La città sradicata»
GEOGRAFIE URBANE Intervista a Nausicaa Pezzoni per il progetto «La città sradicata». L’indagine si occupa di transitorietà dell’abitare, facendo parlare e disegnare chi è al primo approdo. La ricerca è partita da Milano per poi aprirsi all’Europa, raccontando le forme dell’orientamento
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 27 marzo 2020
In una fase di immobilità forzata com’è oggi la nostra, parlare di movimento può apparire fin paradossale. Se però si considera il primo movimento d’incontro con la città, ad esempio dei migranti, come forma anch’essa dell’abitare, è evidente come un tale straniamento dello sguardo possa indicarci una diversa prospettiva. E come queste forme di abitare transitorio possano aiutarci a riconsiderare la pianificazione delle città. La questione dell’abitare transitorio viene indagata oramai da anni da un progetto di ricerca coordinato da Nausicaa Pezzoni, docente di Progettazione urbana al Politecnico di Milano e esperta di forme di welfare per la città contemporanea....