Cultura

Mappe dell’underground milanese e le controculture

Mappe dell’underground milanese e le controcultureuna foto di Dino Fracchia

«Università della strada», di Gianni de Martino per agenzia x

Pubblicato quasi 6 anni faEdizione del 22 dicembre 2018
A Milano, nella primavera del 1967 i redattori di una strana rivista, «Mondo Beat», fingendosi boy scout, affittano un terreno in via Ripamonti, una lunga arteria che, partendo da Porta Vigentina, si perde nelle campagne lombarde, per insediarvi un campeggio dove accogliere «scappati di casa» e giovani desiderosi di nuove avventure. Lo scandalo è immediato. Subito si parla di Barbonia city. Molti onesti cittadini si appostano nei dintorni per dare un’occhiata, con un misto di indignazione e voyeurismo, al luogo dove si radunano «capelloni» e «ninfette», questi gli epiteti prevalenti nella stampa del tempo per connotare quella gioventù dissidente, non...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi