Cultura

Marc Augé, possibilità e limiti della «surmodernità»

Marc Augé, possibilità e limiti della «surmodernità»Marc Augé, foto Getty Images

RITRATTI L’antropologo francese è morto il 24 luglio all’età di 87 anni. È stato, nel senso classico del termine, un critico radicale dell’ideologia, indicandoci che esiste una differenza tra globalizzazione e società mondiale. Tra i temi su cui ha ragionato, vi sono le «città globali» (Londra, Parigi, Tokyo, New York, Milano), coacervo di ultra-ricchi e ultra-poveri, di «sud» e «nord» del mondo

Pubblicato più di un anno faEdizione del 26 luglio 2023
Nella fase attuale di trasformazione e crisi che stiamo vivendo in seguito agli effetti della pandemia così come del protrarsi della guerra in Ucraina – la cui evoluzione\involuzione è molto difficile da prevedere – si sta diffondendo sempre più l’idea che il modello di sviluppo sociale ed economico centrato sulla globalizzazione neoliberale abbia definitivamente esaurito la sua spinta propulsiva: parziale abbandono del libero mercato anche in nome delle esigenze della sicurezza nazionale, ritorno in patria di molte industrie, difficoltà a realizzare la transizione ecologica, riesplodere delle tensioni internazionali tra le grandi potenze. Così, dopo essere toccato a parole chiave come...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi