Italia

Marco Cavallo e lo stalliere

Marco Cavallo e lo stalliereFebbraio 1973, l’uscita di Marco Cavallo dal manicomio di Trieste dove era stato costruito

Da 50 anni simbolo della rivoluzione basagliana che da Trieste si è propagata nel mondo, è diventato «un ingombro» per il sindaco leghista di Muggia, paese ospitante

Pubblicato circa 2 anni faEdizione del 21 ottobre 2022
Marco era il nome del mulo che trainava il carretto della biancheria da lavare. Arrivava con le lenzuola pulite e si sentiva il profumo, i matti aggrappati alle grate per salutarlo. Quelli poco matti, giusto un poco, ché gli altri stavano legati al letto o dentro le gabbie o magari con gli elettrodi alle tempie per far passare un po’ di ampere ché le convulsioni fanno bene, dicevano. Entrava e usciva dal manicomio, lui, a mostrare quella libertà che i reclusi, i matti, sognavano o immaginavano o forse solo vedevano passare intuendo che c’era un altro, un altrove, chissà dove...

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