Alias

Marco Ferreri, quei film come corpo del reato

Marco Ferreri, quei film come corpo del reato

Il cinema ritrovato Il festival bolognese presenta una retrospettiva dei film meno noti del regista nato a Milano, insieme ai suoi classici

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 22 agosto 2020
A parte Pasolini, a parte il caso eccezionale di Ultimo tango a Parigi (il film di Bernardo Bertolucci) condannato alla distruzione, Marco Ferreri è stato senz’altro il regista italiano più bersagliato dalla censura, in quanto esponente d’un cinema grottesco, irriverente, assai poco rispettoso delle istituzioni, sociali, politiche, familiari e religiose (Vaticano compreso). Sulla scia di Rabelais e dell’amicizia con lo sceneggiatore spagnolo Rafael Azcona, sia come regista che come organizzatore culturale, Ferreri ha sempre scandalizzato i censori, perché ha sempre attaccato le ipocrisie del potere. Ogni suo film aveva a che fare col corpo, col cibo, con il vino, con...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi