Visioni
Marcos López: «Esagerando, così mi ribello»
Personaggi Un incontro, nello studio di Buenos Aires, con il fotografo argentino che ha studiato cinema e ama i registi brasiliani. Il suo è un teatro dell’assurdo, che gioca con l’idea di provocazione e con le icone della cultura pop
Marcos López , «Asado en Mendiolaza-Córdoba» (2001), sotto, un ritratto dell’artista – foto di Manuela De Leonardis
Personaggi Un incontro, nello studio di Buenos Aires, con il fotografo argentino che ha studiato cinema e ama i registi brasiliani. Il suo è un teatro dell’assurdo, che gioca con l’idea di provocazione e con le icone della cultura pop
Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 9 marzo 2018
Manuela De LeonardisBUENOS AIRES
La palazzina d’epoca è in un barrio di Buenos Aires in cui sconfinano i quartieri di Constitucion, Barracas e Parque Patricios. Dalla porta dipinta di rosa si sale al primo piano nello studio disordinatamente creativo, dove Marcos López (Santa Fe, Argentina 1958) si è trasferito nel 2000. Inciampare in una scarpa décolleté verde lime (stessa tonalità di una parete delle scale) parcheggiata sul parquet fa parte dell’esperienza, mentre lo sguardo abbraccia oggetti imprevedibili che traducono l’ansia di un’era globalizzata. Ci sono anche un paio di bottiglie di un vino rosso buonissimo (a detta dell’artista) le cui etichette sono opera sua....