Cultura
Maria Antonietta Saracino, esploratrice di altri mondi
Ricordi Se n'è andata la studiosa che ha spezzato le barriere eurocentriche degli studi letterari. Collaboratrice del «manifesto», è stata la voce in Italia di Doris Lessing e ha tradotto libri complicati come «Il giorno della libertà» di Ralph Ellison o «Quel che resta del giorno» di Kazuo Ishiguro
Ricordi Se n'è andata la studiosa che ha spezzato le barriere eurocentriche degli studi letterari. Collaboratrice del «manifesto», è stata la voce in Italia di Doris Lessing e ha tradotto libri complicati come «Il giorno della libertà» di Ralph Ellison o «Quel che resta del giorno» di Kazuo Ishiguro
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 4 aprile 2020
Una lunga malattia ci ha tolto un’amica, una collega, una compagna, e una preziosa collaboratrice di questo giornale. In tutta la sua vita, Maria Antonietta Saracino ha esplorato gli «altri lati del mondo», come dice il titolo di un libro dai lei pensato e curato. Sfidando le rigidità della divisione accademica dei saperi, e pagandone il prezzo, ha spezzato le barriere eurocentriche degli studi letterari. Ha insegnato a tutti noi la centralità della cultura e della letteratura di un’Africa che era soprattutto quella delle donne: dobbiamo a lei l’incontro con voci radicali e purissime come Bessie Head, Sindiwe Magona o...