Cultura

Maria Giacobbe, la scrittura nella trama del vivere

Maria Giacobbe, la scrittura nella trama del vivereMaria Giacobbe Getty Images

La scomparsa La scrittrice nuorese morta a 96 anni aveva dato voce alle geografie emozionali in italiano, sardo e danese. Con la sua prima opera, «Diario di una maestrina», pubblicata nel 1957, vinse il premio Viareggio. Netta, nella sua produzione la consapevolezza dell’ingiustizia di classe e della differenza femminile: le donne abitano i suoi racconti e romanzi in modo attento e problematico. Evidente il filo di continuità con quante l’hanno preceduta: a partire da Grazia Deledda con cui ha condiviso l’allontanamento dalla Sardegna, pur continuando a scriverne

Pubblicato 10 mesi faEdizione del 30 gennaio 2024
Dei numerosi romanzi e racconti di Maria Giacobbe ho un’immagine in particolar modo stagliata nella mente, quella dell’arrivo del bastimento della terraglia con cui si apre il suo bellissimo Il mare, del 1967, riproposto da Il maestrale nel 2001. Il bastimento, racconta la voce di Rosa, ragazzina sulle soglie dell’età adulta, arrivava una sola volta ogni estate dal mare che «si accendeva delle sue vele grandi, numerose e multicolori, (…) poi avvicinandosi diventavano sempre più gloriose man mano che i colori si rivelavano nelle loro differenze e nel loro splendore. I fiocchi erano color arancio e le vele centrali azzurre...

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