Cultura
Mariana Enriquez, la memoria feroce dei corpi in rivolta
LETTERATURA Negli anni Novanta fu un caso letterario, ora la sua originalità e potenza sono fuori discussione. L’umanità minuta della scrittrice argentina ospita un’età fluida senza freni, tra passioni fragili e dense
Carol Rama, «Bricolage», 1967
LETTERATURA Negli anni Novanta fu un caso letterario, ora la sua originalità e potenza sono fuori discussione. L’umanità minuta della scrittrice argentina ospita un’età fluida senza freni, tra passioni fragili e dense
Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 17 marzo 2017
Mariana Enriquez, ragazza di provincia cresciuta tra Lanus e Mar del Plata, aveva ventun anni quando il manoscritto del suo primo romanzo finì per caso nelle mani di Juan Forn, dell’Editorial Planeta, che nel 1994 decise di pubblicarlo, puntando sui contenuti «forti» di un testo in cui i bassifondi di Buenos Aires facevano da sfondo a furibonde scene di sesso e disperati amori omosessuali, tra fiumi di droga e sinistre allucinazioni. SE LA CRITICA RIMASE perplessa davanti a pagine che fanno pensare un po’ a Poppy Z. Brite e un po’ ai tenebrosi parafernalia ammucchiati nella cameretta di un’adolescente dark,...