Alias Domenica
Marinot, vasi e flaconi per l’arte nuova
A Venezia, Fondazione Cini, la retrospettiva di Maurice Marinot, a cura di Jean-Luc Olivié e Cristina Beltrami Nei vetri «architettonici» del francese Maurice Marinot si può avvertire, dall’interno della tradizione "nouveau", la lotta per superare i limiti di un sognante decorativismo
Maurice Marinot, "Flacone appiattito", 1934
A Venezia, Fondazione Cini, la retrospettiva di Maurice Marinot, a cura di Jean-Luc Olivié e Cristina Beltrami Nei vetri «architettonici» del francese Maurice Marinot si può avvertire, dall’interno della tradizione "nouveau", la lotta per superare i limiti di un sognante decorativismo
Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 21 luglio 2019
Maurizio GiufrèVENEZIA
Nel 1912, quando parigini e forestieri visitano la sezione delle arti decorative del Salon d’Automne, il loro stupore è tutto concentrato sull’installazione della Maison Cubiste. Superata la spigolosa facciata in gesso disegnata da Raymond Duchamp-Villon si trovano nell’interieur creato da Andrè Mare: un Salon Bourgeois e una camera da letto. Appesi alle pareti decorate con motivi fitomorfici ci sono i quadri di Roger de La Fresnaye, Marcel Duchamp, Albert Gleizes, Marie Laurencin, Fernand Léger e Jean Metzinger, e sulla mensola del camino del salone due vasi smaltati su vetro trasparente di Maurice Marinot. La sua presenza a Parigi da «artigiano-creatore»...