Alias Domenica

Mario Praz, passeggiate romane nel degrado e ritratti di antiquari (con i tic)

Mario Praz, passeggiate romane nel degrado e ritratti di antiquari (con i tic)Una sala del Museo Praz a Roma, Fondazione Primoli, in via Giuseppe Zanardelli

Personaggi del secolo Inventò il «prazzesco», sorta di mélange privato di letterarietà macabra, grottesca, stravagante, bizzarra... Escono due raccoltine Aragno per il «professore»: «Misteri d’Italia» (anni ’50) e «Omelette souflée à l’antiquaire»

Pubblicato più di un anno faEdizione del 12 marzo 2023
Un articolo sul «New Yorker» di Edmund Wilson lo presentava come «the genio of the via Giulia». Così era noto. Un genietto dalla personalità unica che si esprimeva con la propria arte scrittoria connessa a ogni argomento combinato alla vagolabilità d’argomento, inventore di una categoria, «il prazzesco», mélange privato di sorprendente letterarietà macabra, stravagante, grottesca, incongrua e bizzarra. Wilson tesseva l’elogio di Mario Praz, «i cui libri sono cabinet di curiosità dove nulla si assapora meglio di un pezzo di mostruosità poco note». Praz viveva nella «malinconica solitudine» che caratterizzò in fondo tutta la sua esistenza. Ciò non gli impedì...

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