Alias Domenica
Marquet, linee di forza a volo di uccello
A Parigi, Palais de Tokyo, il fauve «giapponese» sodale di Matisse Tra i coloristi, Albert Marquet fu il più riposato. Genio nella sintesi della visione paesaggistica e nell’esprit grafico
Albert Marquet, «La Pyla», 1935, Bordeaux, Musée des Beaux-Arts
A Parigi, Palais de Tokyo, il fauve «giapponese» sodale di Matisse Tra i coloristi, Albert Marquet fu il più riposato. Genio nella sintesi della visione paesaggistica e nell’esprit grafico
Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 8 maggio 2016
Federico De MelisPARIGI
Nel libro del 1925 Ateliers d’artistes Charles Fegdal, raccontando la sua visita allo studio di Albert Marquet, ricorda che questi, nel mostrargli alcune opere della propria collezione – Matisse, Seurat, Redon… –, mormorò appena: «Ce sont des artistes, ceux-là». Ecco figurata la proverbiale asciuttezza di Marquet, il suo totale disinteresse per l’aggiunta in parole, orale o scritta, il suo totale affidarsi alla pittura (e al disegno) quale unica degna espressione di sé. Sophie Krebs, la curatrice della mostra di Marquet al parigino Palais de Tokyo, impronta il suo saggio in catalogo (dal quale abbiamo tratto l’aneddoto di Fegdal) sulle conseguenze...