Cultura
Marthine Tayou e Op de Beeck, narratori di paesaggi
Mostre L'arte fa irruzione al Romaeuropa festival attraverso alberi, feticci, alluvioni, deserti, skyline urbani e sogni
«Arbre de vie» di Pascale Marthine Tayou
Mostre L'arte fa irruzione al Romaeuropa festival attraverso alberi, feticci, alluvioni, deserti, skyline urbani e sogni
Pubblicato circa 5 anni faEdizione del 26 settembre 2019
Il Mattatoio ospita una foresta africana, con alberi dai tronchi nodosi, che affondano nella sabbia mentre i loro rami si piegano sotto il peso di coloratissime uova e buste di rifiuti. Nelle vasche della Pelanda affiorano interi «villaggi» abitati da feticci sincretici, uomini e donne che sembrano essere in viaggio su barche improvvisate e tutti insieme guardano, dignitosamente impettiti, verso mondi nuovi. Da Staging Silence 3 di Hans Op de Beeck Fuori, su piazza Orazio Giustiniani, c’è Big Jumps, opera di poster art con cui il belga-camerunense Pascale Marthine Tayou dà il benvenuto ai visitatori invitandoli al «salto dentro l’immaginazione»....