Cultura
Maryse Condé, voce afroantillana di un passato che torna
Addii La scrittrice nata in Guadalupa è morta a 90 anni. Fra i suoi romanzi, che hanno raccontato l'Africa, le conseguenze dello schiavismo e la portata delle discriminazioni, ci sono «Vita perfida», «La vita senza fard» e «Io, Tituba strega nera di Salem»
Maryse Condé – Getty images
Addii La scrittrice nata in Guadalupa è morta a 90 anni. Fra i suoi romanzi, che hanno raccontato l'Africa, le conseguenze dello schiavismo e la portata delle discriminazioni, ci sono «Vita perfida», «La vita senza fard» e «Io, Tituba strega nera di Salem»
Pubblicato 8 mesi faEdizione del 3 aprile 2024
Quella di Maryse Condé, scrittrice scomparsa all’età di novant’anni, è una tra le voci più belle della letteratura d’espressione francese. In una trentina di libri, ha raccontato l’Africa, le conseguenze dello schiavismo, l’inestinguibile quête identitaria e la portata delle discriminazioni, del loro fardello, di quando intersecate si accomodano a strutturare le esistenze di intere generazioni di donne e di uomini. AFROANTILLANA, nata in Guadalupa l’11 febbraio 1934, discendente da antenati bambara, Maryse Condé lasciò il Dipartimento d’oltremare e si trasferì nella Métropole. Nel 1953 partì alla volta di Parigi, per studiare Letteratura inglese alla Sorbona allontanandosi dall’Europa per l’Africa –...