Cultura
Matthew Hindman, le contraddizioni insanabili della Rete
Intervista Parla lo studioso statunitense a partire dal suo volume «La trappola di Internet» (Einaudi). «Ci sono differenti modi per imbrigliare e limitare la democrazia che le imprese potrebbero seguire. Potrebbero, ad esempio, veicolare contenuti ingannevoli destinati a specifici target della loro audience»
Una illustrazione di John Holcroft (dettaglio)
Intervista Parla lo studioso statunitense a partire dal suo volume «La trappola di Internet» (Einaudi). «Ci sono differenti modi per imbrigliare e limitare la democrazia che le imprese potrebbero seguire. Potrebbero, ad esempio, veicolare contenuti ingannevoli destinati a specifici target della loro audience»
Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 30 novembre 2019
C’è una internet immaginaria, dove la libera competizione è il sale della terra, mentre la condivisione di sapere e le relazioni paritarie ne scandiscono l’operato e la vita ordinaria. Un mondo sognato e agognato al quale si sovrappone la «Internet reale», scandita da monopoli, concentrazione del sapere, potere e ricchezza, in cui l’apparente gratuità di software e servizi è l’inganno sociale usato per coprire gli alti prezzi che, in qualche misura, sono scaricati sugli utenti. È attorno a questa polarità che agisce senza contraddizione – anzi un aspetto rafforza l’altro, perché l’Internet immaginaria più che sconfessare legittima continuamente, dal punto...