Alias Domenica
Max Aub, un falsario, tra gioco e ansia di giustizia
Novecento in lingua spagnola In quanto «pericoloso rivoluzionario», Max Aub venne rinchiuso nel campo di Vernet, nel 1940, e lì scrisse i taccuini da cui nacque poi «Il manoscritto del corvo», ora tradotto per la prima volta dalla Ets
Jusep Torres Campalans (Max Aub), «Gallina cieca», 1956-1965 (ca.), Madrid, Museo Reina Sofia; Aub scrisse il romanzo eponimo come una fittizia biografia dell’inesistente artista catalano, «Jusep Torres Campalans», includendo nella prima edizione un catalogo di opere realizzate in realtà da lui, tra le quali questa «Gallina ciega», che con altre è stata acquisita dal Reina Sofia in occasione di una mostra dedicata nel 2003 all’arte di «Campalans». «La gallina ciega» darà il nome infine a uno dei libri più personali di Aub: appassionata raccolta di memorie, del 1971, degli anni trascorsi in Spagna
Novecento in lingua spagnola In quanto «pericoloso rivoluzionario», Max Aub venne rinchiuso nel campo di Vernet, nel 1940, e lì scrisse i taccuini da cui nacque poi «Il manoscritto del corvo», ora tradotto per la prima volta dalla Ets
Pubblicato 7 mesi faEdizione del 21 aprile 2024
Cittadino di tre nazioni (la Francia, dove nacque nel 1903, la Spagna in cui crebbe e studiò, il Messico che lo accolse fino alla morte avvenuta nel 1972), socialista militante ed eterno esiliato, agnostico che stentava a riconoscersi come ebreo, grande narratore, poeta, giornalista, drammaturgo, saggista, critico e sceneggiatore: Max Aub è stato tutto questo, e non c’è da stupirsi che occupi un posto di rilievo nella letteratura spagnola del Novecento, grazie a un’opera piena di sfaccettature e attraversata, oltre che dal costante desiderio di sperimentare, dalla tensione tra la materia del racconto e la ricerca della forma più adeguata....