Alias Domenica
Max Ernst, traduzioni italiane per il surrealista versatile
"Max Ernst", "Riga", ed. Quodlibet, a cura di Elio Grazioli e Andrea Zucchinali Omaggi letterari (Aragon, Carrington, Eluard), interviste e testi, saggi dedicati (Spies, Crevel, Hofmann, Derenthal): un'antologia sul grande metamorfico, che la critica giudicò quale pittore intellettuale e dilettante
Max Ernst con Leonora Carrington, foto (anni trenta) di Lee Miller
"Max Ernst", "Riga", ed. Quodlibet, a cura di Elio Grazioli e Andrea Zucchinali Omaggi letterari (Aragon, Carrington, Eluard), interviste e testi, saggi dedicati (Spies, Crevel, Hofmann, Derenthal): un'antologia sul grande metamorfico, che la critica giudicò quale pittore intellettuale e dilettante
Pubblicato circa 3 anni faEdizione del 3 ottobre 2021
Max Ernst, “The Elephant Celebes”, 1921, Londra, Tate Modern Max Ernst, sulla cui opera il nuovo numero di «Riga» mette a disposizione la traduzione di un vasto materiale critico e documentario (Max Ernst, a cura di Elio Grazioli e Andrea Zucchinali, Quodlibet, pp. 394, illustrazioni in b/n, e 24,00), nacque a Brühl, non lontano dalla città di Bonn. I vari contributi raccolti dai curatori ci permettono di seguire tutte le fasi della sua poliedrica attività, a cominciare da quei venticinque disegni, d’umore ironico, che gli furono pubblicati, poco meno che ventenne, da un piccolo giornaletto scolastico: Aus unserem Leben...