Italia
Maysoon Majidi e le altre nella trappola del reato di «favoreggiamento»
Il mondo libero Marjam Jamali, anche lei iraniana, ai domiciliari dopo sette mesi lontana dal figlio. «Il problema è una legge ingiusta: nessuno dovrebbe stare in carcere per aver attraversato un confine o aver aiutato qualcun altro a farlo», Richard Braude, Arci Porco Rosso
Barcone di migranti nel Mediterraneo – Ap
Il mondo libero Marjam Jamali, anche lei iraniana, ai domiciliari dopo sette mesi lontana dal figlio. «Il problema è una legge ingiusta: nessuno dovrebbe stare in carcere per aver attraversato un confine o aver aiutato qualcun altro a farlo», Richard Braude, Arci Porco Rosso
Pubblicato 2 mesi faEdizione del 13 settembre 2024
Non solo Maysoon Majdi. Sono migliaia i procedimenti per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina aperti in Italia «ex articolo 12» del testo unico, quello che tiene dentro tutto: dalle condotte solidali allo scopo di lucro. Secondo i dati ottenuti da Altreconomia tra il 2004 e il 2021 sono state denunciate per questo reato 37.600 persone, ma solo in un caso su sei è stato contestato il fine economico. In mezzo sono finiti italiani e stranieri, tanti uomini e qualche donna. Come Marjam Jamali, anche lei iraniana, anche lei arrestata allo sbarco con l’accusa di scafismo. Non un’attivista politica, come Majdi. Semplicemnte una...