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McCain, Trump e il Vietnam: chi abbraccia la guerra non è un eroe

Vietnam e America Non si può riscrivere la storia del Vietnam ritagliandola intorno a queste due figure. Perché è questo che si sta facendo, se non si ricorda perché McCain (lo scrive Stella) era «finito con una gamba e le braccia fratturate in mezzo a una folla di vietnamiti furenti, fu massacrato di botte, rischiò il linciaggio e finì per 5 anni in una galera di Hanoi. Torturato. Affamato. In isolamento». Già, perché era «finito» tra «vietnamiti furenti»? Diamine, solo avessero saputo come un giorno l’avrebbero ricordato da eroe, gli avrebbero riservato ben altra accoglienza

Pubblicato circa 6 anni faEdizione del 30 agosto 2018
Furono 420.000 i giovani americani che riuscirono a disertare sottraendosi alla guerra in Vietnam, dal 1966 alla fine del 1972. Sfidando sanzioni severe. Molti «war resisters» trovarono rifugio in Canada. E in Svezia. In Francia. In Gran Bretagna. Erano accolti da eroi. C’era una vasta rete di associazioni pacifiste che aiutavano i giovani a scappare. A non andare in una guerra che lacerava l’America. Inorridiva il mondo – 14 milioni di tonnellate di bombe, distruzione e morte provocate dall’agente Orange, due milioni di vietnamiti uccisi, 58.000 soldati americani che non sarebbero più tornati vivi, decine e decine di migliaia che...

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