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Md, un congresso che non può essere rituale
Toghe Oggi i temi sul tappeto, strettamente connessi con la questione morale, sono di nuovo quelli di una giustizia disuguale, di una repressione spesso cieca e guidata da ragioni di ordine pubblico, di una frequente caduta delle garanzie, di un continuum tra potere politico e giurisdizione
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Toghe Oggi i temi sul tappeto, strettamente connessi con la questione morale, sono di nuovo quelli di una giustizia disuguale, di una repressione spesso cieca e guidata da ragioni di ordine pubblico, di una frequente caduta delle garanzie, di un continuum tra potere politico e giurisdizione
Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 9 luglio 2021
Luigi Pintor descriveva i magistrati come «mostri spesso ossuti e avvizziti, più spesso obesi e flaccidi, col viso marcato dalle nefandezze del loro mestiere» e Fabrizio De André cantava Il giudice, mentre la magistratura aveva il sostegno incondizionato della destra. Non per caso, ma per la prevalente intraneità del corpo giudiziario al sistema di potere che governava il Paese. Trent’anni dopo il quadro sembrava capovolto. La giustizia era tra i pochi temi capaci di mobilitare una sinistra smarrita, divisa, priva di idee e accodata (un po’ innaturalmente) a una concezione della giurisdizione come veicolo di progresso e di democrazia, mentre...