Internazionale
Mea culpa del Giappone, ma è la coalizione che arranca
Isis Dopo l'uccisione di Goto, la Giordania tenta di riaprire il dialogo con il califfato, senza rovinare i rapporti con l'alleato Usa. Ma dopo 9 mesi di avanzata islamista, le uniche vittorie sono state archiviate dai kurdi
Immagini dell'ostaggio giapponese Goto giustiziato dall'Isis – Reuters
Isis Dopo l'uccisione di Goto, la Giordania tenta di riaprire il dialogo con il califfato, senza rovinare i rapporti con l'alleato Usa. Ma dopo 9 mesi di avanzata islamista, le uniche vittorie sono state archiviate dai kurdi
Pubblicato quasi 10 anni faEdizione del 3 febbraio 2015
Jihadi John torna a uccidere, affossando così le speranze giapponesi: Kenji Goto è stato giustiziato domenica. Una morte che fa fare a Tokyo un salto mai compiuto dal 1945: il premier Abe ha promesso un nuovo impegno sulla scena internazionale. In Giappone il dolore ha già fatto spazio alle critiche verso il ruolo passivo del governo, che ha affidato alla Giordania il compito di trattare con l’Isis. Una mancanza a cui Abe vuole mettere una pezza: incrementare il ruolo militare del Giappone nel caso di attacchi contro paesi alleati, abbandonando almeno in parte il tradizionale «pro-pacifismo attivo» adottato da Tokyo...