Alias Domenica
Medea irrappresentabile? 17 artisti sfidano il tabù sanguinario
A Siracusa, Antico mercato Samorì, De Grandi, Portatadino, Bricler, Poli Maramotti, gli estremo-orientali Utarit, Pang, Dayrit, Guangyi, Minjun... il mito della maga della Colchide, cartina dell’irritata sensibilità contemporanea
Margaux Bricler, L’omelette tragique (Sêma, Sôma), 2020
A Siracusa, Antico mercato Samorì, De Grandi, Portatadino, Bricler, Poli Maramotti, gli estremo-orientali Utarit, Pang, Dayrit, Guangyi, Minjun... il mito della maga della Colchide, cartina dell’irritata sensibilità contemporanea
Pubblicato più di un anno faEdizione del 2 luglio 2023
Giuseppe FrangiSIRACUSA
«Nec pueros coram populo Medea trucidet», a teatro non si mostri Medea mentre massacra i suoi figli. È l’ammonimento che Orazio esplicita nella sua Ars Poetica. Medea l’irrappresentabile? «È l’oscenità pura», scrive Tiziano Scarpa, «l’ob-scena, cioè che si mette di traverso sulla scena, l’ob-staculum che impedisce la scena e la cancella: “ob” è il prefisso della contrapposizione, di ciò che si para davanti». Contravvenendo a Orazio, quest’estate Siracusa si è proiettata senza riserve dentro il mito di questa figura stregonesca: Federico Tiezzi l’ha portata sulla scena del Teatro Greco, affidandone l’interpretazione a una bravissima Laura Marinoni; ritroviamo poi Medea mattatrice...