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Meglio Meno peggio Peggio

In una parola

In una parola La rubrica a cura di Alberto Leiss

Pubblicato circa 3 anni faEdizione del 5 ottobre 2021
Affronterò il non semplice tema che mi è stato suggerito dal preferito dei miei lettori. È giusto votare anche quando nessuna delle proposte politiche che ci vengono offerte ci sembra convincente, condivisibile? L’argomento impugnato, più o meno, è questo: certo, caro elettore, non apprezzi alcuno dei candidati e dei partiti o movimenti in lizza. Ma non conviene sostenere comunque chi rappresenta il “meno peggio” rispetto alla possibile vittoria di chi va considerato il “peggio” vero e proprio? La controdeduzione però non possiamo ignorarla facendo spallucce, eccola: se continui a premiare con il tuo voto chi non riesce proprio a sollevarsi...

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