Alias Domenica
Mejerchol’d, allestire Lermontov ma senza gareggiare
Teatro del Novecento Nella messa in scena 1938 di Un ballo in maschera (ripercorsa da Anna Tellini per Cue Press) Mejerchol’d rivela la sua genialità nello «spazio interstiziale»: ampliare cioè i confini del testo teatrale
Lo Sconosciuto, bozzetto di Aleksandr Ja. Golovin per la prima edizione di Un ballo in maschera (1917)
Teatro del Novecento Nella messa in scena 1938 di Un ballo in maschera (ripercorsa da Anna Tellini per Cue Press) Mejerchol’d rivela la sua genialità nello «spazio interstiziale»: ampliare cioè i confini del testo teatrale
Pubblicato circa un anno faEdizione del 3 settembre 2023
La memoria del teatro, in apparenza, è consegnata all’effimero. In realtà, non lo è più della persistenza di tutta l’opera d’arte. E, forse, ogni forma d’arte è consegnata al drenaggio dell’effimero. Il lavoro di Vsevolod Emil’evic Mejerchol’d non è esente da tale drenaggio. Uno dei grandi protagonisti della storia del teatro lotta strenuamente per la sopravvivenza. Ora, il volume pubblicato da Cue Press, Un ballo in maschera (a cura di Anna Tellini, pp. 183, euro 26,99), racconta il secondo allestimento del capolavoro di Lermontov, del 1938. Le citazioni dal testo di Lermontov fanno riferimento alla traduzione di Tommaso Landolfi (M....