Visioni
Melodie popolari e «scucciamienti» sotto al Vesuvio
LIBRI «Storia della canzone napoletana 1824-1931» di Pasquale Scialò unisce nel suo percorso pentagramma, storiografia e cultura cittadina
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LIBRI «Storia della canzone napoletana 1824-1931» di Pasquale Scialò unisce nel suo percorso pentagramma, storiografia e cultura cittadina
Pubblicato circa 7 anni faEdizione del 31 dicembre 2017Edizione 31.12.2017
Preferite la tricche taccara o la lavannarella, la ‘mpagliasegge o lu maruzzaro? Mestieri di fine ottocento, protagonisti di piccole gouaches sonore, canzoni che saltellano tra riviste, fogli volanti e copielle, venditori ambulanti che attraggono col loro canto clienti e turisti stranieri, serenate e tarantelle ascoltate nelle strade e cresciute con l’accompagnamento di un pianoforte. Per tanti anni simbolo della melodia nazionale e biglietto da visita della città, la canzone napoletana risorge ciclicamente dalle sue ceneri, stavolta per un rinnovato fervore di studi approfonditi tra università, associazioni e istituzioni. Il musicologo e docente d’ateneo Pasquale Scialò ha lavorato a lungo per...