Cultura

Memorabilia in black

Memorabilia in black"Record for Hattie"

Mostre La prima volta in Italia dell'artista californiana Betye Saar, alla Fondazione Prada di Milano. «La mia collezione di immagini dispregiative dei neri è iniziata dopo l’assassinio di Martin Luther King»

Pubblicato circa 8 anni faEdizione del 4 ottobre 2016
All’origine del razzismo per Betye Saar c’è soprattutto l’azzurro sporco di una piscina. «Il Brookside Park di Pasadena aveva una piscina. Era aperta per i bianchi tutti i giorni della settimana tranne il martedì, quando i bambini neri o di qualsiasi altra razza potevano usarla: il mercoledì avrebbero cambiato l’acqua». Una volta cresciuta, abituata fin dall’infanzia a saper fare con le proprie mani tutto (madre cucitrice e nonna che realizzava trapunte per racimolare qualche soldo durante la Depressione), Saar cominciò a collezionare immagini dispregiative della comunità african american. Intensificò quell’attività soprattutto dopo l’assassinio di Martin Luther King. Raccoglieva nei mercati...

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