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Memoria addio se un razzista diventa presidente dello Yad Vashem
Benjamin Netanyahu La sconsiderata decisione del premier di affidare la guida dello Yad Vashem (Ente nazionale per la memoria della Shoah) a Efi Eytam, un generale e ministro estremista, ha suscitato molte proteste e ci si chiede per quale ragione sia stata presa
Israele. – Ap
Benjamin Netanyahu La sconsiderata decisione del premier di affidare la guida dello Yad Vashem (Ente nazionale per la memoria della Shoah) a Efi Eytam, un generale e ministro estremista, ha suscitato molte proteste e ci si chiede per quale ragione sia stata presa
Pubblicato quasi 4 anni faEdizione del 25 novembre 2020
Ai tempi del coronavirus è difficile soffermarsi sull’attualità di Israele. Tre elezioni si sono susseguite dalla fine del 2018 e un problematico governo di «unità nazionale» che ha 190 giorni di vita ci accompagna nuovamente ai seggi agli inizi del 2021. Nel quadro dei paesi chiamati «democratici», è ancora più difficile spiegare che in pratica tutto viene condizionato dall’instancabile sforzo del primo ministro Benjamin Netanyahu di ripararsi da tre processi per corruzione, i quali probabilmente gli apriranno le porte del carcere. Dopo il tanto sbandierato «successo» del governo durante la prima ondata della pandemia, in poche settimane è arrivato il...