Cultura
Mendoza, l’alchimista
Intervista L'artista americano, ospite alla fiera indipendente Set Up di Bologna, parla delle sue opere e del Michigan in cui affonda le radici. «Con Chromophobia intendo non soltanto la paura del colore, ma anche il razzismo strisciante che c'è nel mio paese»
Ryan Mendoza, «Tatiana in the snow», 2013
Intervista L'artista americano, ospite alla fiera indipendente Set Up di Bologna, parla delle sue opere e del Michigan in cui affonda le radici. «Con Chromophobia intendo non soltanto la paura del colore, ma anche il razzismo strisciante che c'è nel mio paese»
Pubblicato quasi 11 anni faEdizione del 1 febbraio 2014
Dipinti dalla mano dell’oblìo: aveva scritto così delle sue opere Milan Kundera, mentre per la critica internazionale il suo è un caso più unico che raro, dal momento che unisce le tecniche antiche con temi assolutamente attuali. Ryan Mendoza, artista americano (nato nel 1971 a New York) è da vent’anni in Europa e vive e lavora tra Berlino e Napoli. A Bologna ha fatto un’esposizione di addio, visto che sta per tornare negli Stati Uniti: una ventina di quadri inediti riuniti sotto la parola Chromophobia, che è anche il titolo di un dipinto che rappresenta il volto di una bambina:...