Internazionale

Messico, un «colpo pulito» alla testa. L’esecuzione dopo le torture

Messico, un «colpo pulito» alla testa. L’esecuzione dopo le torture

Il caso Narvarte Nadia Vera e Rubén Espinosa avevano accusato il governatore di Veracruz

Pubblicato circa 5 anni faEdizione del 27 settembre 2019
Mirtha Luz Pérez Robledo tiene nella mano sinistra l’immagine della figlia, l’attivista Nadia Vera. Osserva in silenzio lo smartphone, che stringe nella destra, dal quale esce la voce di Nadia mentre elenca con tono deciso i nomi di una serie di movimenti, messicani e mondiali, in lotta per i propri diritti. Mirtha prende parola: «La sua storia è sotto gli occhi di tutti grazie alla solidarietà delle molte persone che le hanno dato voce. A chi viola i diritti, agli assassini, dico: ci sono morti che non staranno mai in silenzio». NADIA VERA, ANTROPOLOGA, artista e attivista 32enne originaria del...

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