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Meta-teatro Valle
Ri-mediamo La costruzione della Fondazione offre l’opportunità al Comune di Roma e al Teatro stabile di aprire un confronto: decisivo per risolvere in bonis la questione e utilissimo per gettare le basi di una nuova idea di intervento pubblico
Ri-mediamo La costruzione della Fondazione offre l’opportunità al Comune di Roma e al Teatro stabile di aprire un confronto: decisivo per risolvere in bonis la questione e utilissimo per gettare le basi di una nuova idea di intervento pubblico
Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 13 agosto 2014
«Un passo indietro e due avanti», si potrebbe dire della conclusione della prima fase della vicenda del Teatro Valle di Roma, per rovesciare (lo fece anche Bertinotti) la pur abusata citazione da Lenin. L’occupazione si è conclusa e il foltissimo gruppo di intellettuali e artisti che entrarono nella prestigiosa sala il 14 giugno del 2011, all’indomani delle vittoriose prove referendarie sull’acqua pubblica e sul nucleare, è ora fuori. Un passo indietro. Ma la pratica culturale dei beni comuni ha fatto almeno due passi avanti. Dopo la chiusura dell’Ente teatrale italiano, da cui dipendeva il Valle, il più antico palcoscenico della...