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Metal Gear Solid V The Phantom Pain

Metal Gear Solid V The Phantom Pain

Game Uno smisurato capolavoro ermetico, bellico ma antimilitarista, sulla guerra tra la bestialità della violenza e la ragione della parola

Pubblicato circa 9 anni faEdizione del 26 settembre 2015
“Non abitiamo in una nazione ma in una lingua, per questo la nostra madre patria è la nostra Lingua”, con queste parole di Khalil Gibran comincia Metal Gear Solid V The Phantom Pain, l’ultima opera di Hideo Kojima maestro e filosofo del videogioco. Intanto David Bowie canta The man who sold the world, da un mangianastri del secolo scorso, perché siamo nell’orwelliano 1984. Ci vorranno decine di ore di gioco per comprendere come la citazione iniziale del poeta libanese sia la chiave di lettura di questo capolavoro vasto, quasi smisurato, ermetico, a tema bellico ma antimilitarista nello spirito, una lunga...

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