Visioni

Mettere le mani nell’orrore: i dilemmi morali nella guerra contro Daesh

Mettere le mani nell’orrore: i dilemmi morali nella guerra contro Daesh

Al cinema «Il diritto di uccidere» di Gavin Hood, i «danni collaterali» dei conflitti. Protagonisti Helen Mirren e Alan Rickman nella sua ultima interpretazione

Pubblicato circa 8 anni faEdizione del 25 agosto 2016
Gavin Hood, sudafricano in prestito a Hollywood, ama i destini esemplari. Siano essi quello di Tsotsi o di Wolverine, il destino è la somma dell’ambiente che circonda l’eroe e le scelte che compie. Un cineasta assolutamente non banale Hood, anche se il suo cinema non si eleva dal conforto dell’esecuzione lineare della commissione. In Il diritto di uccidere l’ oggetto – o meglio: tema – è già nel titolo; sia in quello italiano, più contenutistico, che in quello inglese Eye in the Sky, l’occhio nel cielo che non può non ricordare il tormentone pop-prog di Alan Parsons. Il film si...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi