Alias Domenica
Mia ranocchietta d’aprile, se lo volete sarò felice…
Antoine de Saint-Exupéry Le lettere 1930-1944 di Saint-Exupéry e la moglie Consuelo tradotte da Donzelli in «Il principe e la rosa»
Antoine de Saint-Exupéry con la moglie Consuelo a Parigi nel 1936, foto Keystone-France/Gamma-Rapho via Getty Images
Antoine de Saint-Exupéry Le lettere 1930-1944 di Saint-Exupéry e la moglie Consuelo tradotte da Donzelli in «Il principe e la rosa»
Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 26 giugno 2022
Una delle operazioni che dovremmo intraprendere con Antoine de Saint-Exupéry è quella di svincolarlo dalle derive del successo planetario ottenuto con Il Piccolo Principe, trasformato in feticcio di certo umanesimo spiccio, in stereotipo fiabesco del bambino che vegeta in ognuno di noi. Bisogna infatti considerare come la figura del protagonista sia stata de facto saccheggiata, spesso mascherando le derive del profitto economico proveniente da quel «monello cosmico» (secondo l’azzeccata definizione della biografa Stacy Schiff) con un buonismo d’antan che trapela dalle vicende di una favola che ha progressivamente offuscato un’opera eclettica. Questa produzione si misura infatti con romanzi, saggi, poesie,...