Cultura

Mibact, a ciascuno il suo

Mibact, a ciascuno il suoGli Uffizi

Beni culturali Qualche spunto per dialogare meglio con la riforma del Mibact. Primo, non accorpare troppo; secondo, togliere di mezzo molte direzioni generali e riconsegnare gli uffici alle diverse competenze (artistiche, architettoniche, archeologiche)

Pubblicato circa 10 anni faEdizione del 22 novembre 2014
Per una vera riforma del Ministero per i beni e le attività culturali bisognerebbe cominciare con l’abolire l’attuale pretenziosa intitolazione, che crea soltanto illusione e confusione. E se proprio si volesse mantenere un’apposita, distinta struttura amministrativa, e non tornare alla sola Direzione generale delle antichità e belle arti in seno al Ministero per la pubblica istruzione, come sarebbe auspicabile, questa si dovrebbe chiamare semplicemente Ministero per la conservazione del patrimonio artistico nazionale. Perché questa è la funzione fondamentale ed esclusiva che compete a un tale organismo. Tutto il resto è appendice e indotto, estraneo ed esterno al suo compito istituzionale...

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