Visioni

Michel Faber, tra recensori snob e oscuri oggetti del desiderio

David Bowie in una performance live nel 1987David Bowie in una performance live nel 1987 – foto Getty Images

Incontri Conversazione con lo scrittore olandese che da poco ha pubblicato «Ascolta, la musica, il suono e noi». Un volume che mescola autobiografia, scienza, filosofia e antropologia

Pubblicato 5 mesi faEdizione del 28 giugno 2024
In Ascolta, la musica, il suono e noi (La Nave di Teseo, traduzione di Andrea Silvestri), Michel Faber lancia parecchie provocazioni, fin dal titolo: l’ubiquità della musica oggi la rende una forma di prevaricazione e spesso vorremmo non ascoltare. Tra autobiografia, scienza, filosofia e antropologia, il libro è un lungo saggio freeform, con racconti affascinanti come quello di Beatrice Harrison, la violoncellista preferita di Elgar. Leggerlo è come avere Faber nel salotto di casa per una di quelle chiacchierate a tarda notte tra aficionados hard-core. Lo scrittore ha risposto ad alcune domande via email. Molte pagine di «Ascolta» cercano di...

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