Visioni

Michele Scarponi, per una estetica del lavoro

Michele Scarponi, per una estetica del lavoroMichele Scarponi

Ciclismo e morte Nel pomeriggio i funerali del corridore investito sabato scorso mentre si allenava sulle sue strade. Una storia di sport e sentimenti

Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 26 aprile 2017
Non è la morte, non è la vita strappata anzitempo. Non occorre legarsi alla cronaca e ricordare che Michele Scarponi è morto. Occorre ricordare come è morto. Facendo attenzione alla prospettiva. Non è l’umana retorica della “tragica fatalità”. È – e sarà – ricordare dove è accaduto. Un dove che non è un luogo fisico, buono per fiori e cippi commemorativi e poco più. È un altrove più vasto, da scovare su mappe invisibili alla topografia, ma più essenziali. Scarponi era tornato a casa la sera prima da una corsa a tappe, in cui aveva pure vinto, e vestito per...

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