Visioni

«Migliaia di specchi», la rivoluzione di Fassbinder

Rainer Werner Fassbinder nel 1977 foto ApRainer Werner Fassbinder nel 1977 – foto Ap

Intersezioni «Migliaia di specchi», il libro del musicologo Ian Penman per riscoprire il regista tedesco. I sentimenti e la denuncia sociale, gli emarginati e le figure femminili, l’influenza di Douglas Sirk

Pubblicato 11 mesi faEdizione del 22 dicembre 2023
È un curioso libro questo Fassbinder. Migliaia di specchi (traduzione di Luca Fusari, edizioni Atlantide, pp.202, euro 24) che un musicologo inglese importante, Ian Penman, ha dedicato al regista cinematografico Rainer Werner Fassbinder (1945-1982). Dell’ultimo gruppo di grandi registi che la storia del cinema – arte novecentesca per eccellenza – ha dato in giro per il pianeta, i tedeschi costituirono, con i francesi, la parte più densa di novità formali ma anche tematiche. Quasi mezzo secolo dopo Weimar – dopo i grandi registi dell’espressionismo, dopo Lang e Murnau, dopo Pabst e Lubitsch, ma anche dopo Toller e Brecht, dopo Munch...

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