Internazionale
Migliaia in piazza: «La libertà di Khaled riguarda tutti noi»
Italia/Palestina Di fronte a ventidue sedi Rai per lo studente italo-palestinese detenuto dalle autorità israeliane: «Come italiani ci troveremo a non poter più viaggiare in paesi ritenuti amici come Israele, dei quali si pensa di non poter interferire nelle questioni giudiziarie», dice la moglie Francesca Antinucci
Di fronte alla sede Rai di Roma – Patrizia Cortellessa
Italia/Palestina Di fronte a ventidue sedi Rai per lo studente italo-palestinese detenuto dalle autorità israeliane: «Come italiani ci troveremo a non poter più viaggiare in paesi ritenuti amici come Israele, dei quali si pensa di non poter interferire nelle questioni giudiziarie», dice la moglie Francesca Antinucci
Pubblicato circa un anno faEdizione del 1 ottobre 2023
Mancano pochi minuti all’inizio del presidio romano per Khaled el Qaisi. Un gruppo di genitori dell’Istituto comprensivo Simonetta Salacone si arrampica sugli alberi del piccolo spazio verde che, in via Mazzini, guarda al palazzone della Rai. Appendono uno striscione: «Davanti scuola, non dietro le sbarre». Le centinaia di persone presenti lo rivogliono a Roma, davanti alla scuola, davanti alla sua università, la Sapienza, per le strade del suo quartiere. Khaled è tante cose, come tutti: è un ricercatore, uno studente, uno traduttore, un padre e un marito. È un italiano ed è un palestinese. Eppure il silenzio che istituzioni e...