Italia

«Migranti condannati a morte nella stiva»

«Migranti condannati a morte nella stiva»

I 373 sopravvissuti sbarcati a Palermo raccontano le drammatiche fasi prima del salvataggio. Sotto accusa i cinque presunti scafisti arrestati. Le testimonianze dei superstiti della strage al largo della Libia: «Picchiati e torturati dagli scafisti in base all’etnia». In duecento sarebbero stati chiusi a chiave i nel sottobordo del motopeschereggio poi affondato.

Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 8 agosto 2015
Giovedì erano stati fermati dalla polizia di Palermo, ieri è arrivato l’arresto dei cinque presunti scafisti (due algerini, due libici e un tunisino, tutti ventenni) che sarebbero stati al timone del motopeschereccio che si è rovesciato mercoledì al largo della Libia, quindici miglia a nord di Al Zwara, provocando la morte di centinaia di persone. Sono accusati di immigrazione clandestina e omicidio. Gli inquirenti li hanno individuati grazie ai racconti dei sopravvissuti, arrivati nel porto palermitano dopo essere stati soccorsi dalla nave militare irlandese Le Niamh. A sbarcare anche le 26 salme che i militari sono riusciti a recuperare dal...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi