Lavoro
L’inferno terrestre degli schiavi di Campobello
Sicilia Arrivati per la raccolta delle olive, mille e duecento immigrati africani sono rimasti intrappolati nel trapanese per mancanza di lavoro. E i pochi che riescono a guadagnarsi la giornata vengono pagati solo due euro l’ora dai caporali. Nel silenzio delle istituzioni siciliane, che non sanno cosa fare
Migranti accampati alla meglio nelle campagne di Capobello di Mazara, in provincia di Trapani, senza acqua né luce – Francesco Bellina/Cesura
Sicilia Arrivati per la raccolta delle olive, mille e duecento immigrati africani sono rimasti intrappolati nel trapanese per mancanza di lavoro. E i pochi che riescono a guadagnarsi la giornata vengono pagati solo due euro l’ora dai caporali. Nel silenzio delle istituzioni siciliane, che non sanno cosa fare
Pubblicato quasi 8 anni faEdizione del 3 dicembre 2016
Lorenzo TondoCAMPOBELLO DI MAZARA
Visto da lontano il campo sembra una gigantesca discarica a cielo aperto. E l’odore, nauseabondo, che si trascina per centinaia di metri fino alla strada che porta in città, sembra confermare la prima impressione. Man mano che ci si avvicina la tendopoli, incastonata in una immensa distesa verde scuro di alberi d’ulivo, inizia a prendere forma. In effetti la spazzatura c’è, disseminata su tutto il perimetro dell’area: residui alimentari, bottiglie e sacchetti di plastica, galleggiano nelle pozzanghere infestate dagli insetti – ha piovuto molto nelle ultime settimane. E quelli che da lontano sembravano dei cassonetti dell’immondizia, sono in realtà delle...