Italia

Migranti: sommersi e abbandonati

Migranti: sommersi e abbandonatiIl corpo di un bambino recuperato dopo il naufragio a Rodi Ieri 150 naufraghi al largo di Rodi. Dopo l’ecatombe di sabato notte al largo delle coste libiche l’Unhcr conta 1.650 vittime in mare dall’inizio dell’anno. Ma neppure la tragica contabilità di una guerra silenziosa che uccide bambini, donne e uomini spinge i governi europei a mobilitarsi per il salvataggio. Politici e autorità scelgono l’inutile raddoppio dell’operazione Triton – Lapresse/Reuters/Argiris Mantikos/Eurokinissi

La strage del canale di Sicilia Su 20 mila persone giunte in Italia, il 10% sono morte. Il procuratore Salvi «Triton crea problemi anche sul piano delle indagini»

Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 21 aprile 2015
Quel barcone era un sepolcro per vivi, con i due livelli inferiori adibiti alla «terza classe» dei migranti, quella riservata a chi ha i soldi per imbarcarsi ma non per garantirsi l’aria da respirare e l’acqua, privilegio degli occupanti dell’unico piano alto. Giù, negli inferi, la poca acqua fornita agli assetati veniva miscelata con un po’ di gasolio, in modo da farsi passare la voglia di bere. Giù, dice il procuratore di Catania Giovanni Salvi, prima della partenza le porte sono state sprangate, perché nessuno doveva uscire, perché ogni movimento può mettere a rischio l’equilibrio dell’imbarcazione, che infatti è colata...

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