Alias Domenica
Migranti, una fonte alternativa della storia nazionale
Fondazione Pieve Santo Stefano Contadini, minatori, badanti, militari, muratori, ex-bambini: scritti (e inaudite violenze) degli italiani emigrati tra Otto e Novecento, raccolti per il Mulino da Amoreno Martellini. Un mito sfatato
Corrado Cagli, "Mirko suona il flauto", foto Antonio Quattrone, Firenze, Musei Civici
Fondazione Pieve Santo Stefano Contadini, minatori, badanti, militari, muratori, ex-bambini: scritti (e inaudite violenze) degli italiani emigrati tra Otto e Novecento, raccolti per il Mulino da Amoreno Martellini. Un mito sfatato
Pubblicato quasi 6 anni faEdizione del 16 dicembre 2018
E’ un genere letterario operanteda decenni, eppure pressoché sconosciuto e pochissimo valorizzato. Si chiama «scrittura autonarrativa». Proviene dalle varie memorie personali e dai ricordi stesi da persone per lo più senza notorietà, e fornite a centri che raccolgono questo genere di lavori. La principale istituzione italiana in questo senso è la Fondazione di Pieve Santo Stefano, che è arrivata a custodire ben ottomila diari, lettere e memorie di privati. Adesso quella Fondazione ha compiuto un’operazione nuova e moderna e perfino, per alcuni aspetti, emozionante: ha fornito una selezione di quegli scritti a un giovane studioso molto bravo, che li ha...